Cosa penseranno gli storici del futuro guardando i nostri selfie con i filtri Studio Ghibli? O i meme, i reel, i dibattiti infiniti su TikTok?
La quantità di tracce che lasciamo dietro di noi è enorme. Ma quanto saranno comprensibili nel futuro? E cosa racconteranno – di noi, del nostro tempo – tra 20, 50, 100 anni?
Nella nuova puntata di Futura, Mark Bartucca ospita Simone Cosimelli, giornalista e divulgatore storico, autore di diversi saggi pubblicati da Newton Compton, tra i quali Perché non si stava meglio quando si stava peggio, Come Mussolini ha ingannato gli italiani e il nuovissimo Lotta armata e rivoluzionaria nell’Italia repubblicana.
Insieme, provano a rispondere a una domanda semplice solo in apparenza: che cos’è la Storia, oggi?
È uno strumento ancora utile per leggere il presente? Oppure è qualcosa che conserviamo nel cassetto, e che tiriamo fuori solo quando ci serve un alibi o una bandiera?
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La Storia non è solo il passato
Durante la puntata si parla di revisionismi, narrazioni collettive e di quanto il fascismo pesi ancora oggi nell’immaginario italiano.
Si discute anche di educazione, di memoria e di come raccontiamo – o scegliamo di non raccontare – le pagine più scomode del nostro passato, come quelle legate agli anni di piombo e alla lotta armata.
Ma soprattutto si riflette su tre aspetti:
– la Storia non è nostalgia;
– la Storia non è oggettiva, ma nemmeno arbitraria;
– la Storia non serve solo a ricordare. Serve a capire.
Una puntata per chi ha ancora domande
Futura non è un podcast per chi ha già tutte le risposte. È uno spazio in cui le domande contano ancora qualcosa.
In questo episodio le domande si fanno profonde, ma restano accessibili. Perché la Storia riguarda tutti: anche chi crede di non averci mai avuto a che fare.
Ascolta la puntata sulle principali piattaforme e scopri perché la Storia non è affatto finita.
Anzi, potrebbe essere appena cominciata.
M. B.
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