Cosa prevede il disegno di legge sullo Spazio e perché è stato criticato

Il provvedimento è stato approvato tra le critiche dell’opposizione, dopo mesi di concertazione e annesse polemiche. A cominciare dal possibile ruolo di Starlink

 

 

Nelle prossime settimane l’aula del Senato darà il via libera definitivo al disegno di legge sullo Spazio, già approvato in prima lettura alla Camera lo scorso 6 marzo, con 33 voti favorevoli, 89 contrari e due astenuti. Il testo si compone di 31 articoli ed è suddiviso in due parti: la prima riguardante l’aspetto regolamentare e normativo, la seconda che concerne l’aspetto economico. Si tratta della prima legge quadro in materia, ed è stata proposta dal ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, che ha anche la delega alle politiche spaziali ed aerospaziali.

Secondo gli addetti ai lavori, il disegno di legge riempie il vuoto normativo relativo alla regolamentazione delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività spaziali.

Il ministro Urso, incontrando qualche giorno fa, a Palazzo Piacentini, nel corso di un vertice bilaterale, la ministra danese dell’Istruzione superiore e della Scienza, Christina Egelund, ha sottolineato l’importanza dello Space Act europeo, “che intendiamo indirizzare anche sulla base della nostra legge nazionale sulla Space Economy e che dovrà stimolare la competitività del comparto nel continente, evitando regole troppo rigide e inutile burocrazia che finirebbero per frenare lo sviluppo industriale del settore“.

Eppure, il provvedimento è stato approvato tra le critiche dell’opposizione, dopo mesi di concertazione e annesse polemiche. A cominciare dal possibile ruolo che potrebbe rivestire Starlink, il sistema di comunicazione satellitare sviluppato da SpaceX, l’azienda fondata da Elon Musk.

 

 

Leggi anche: Cos’è Starlink e perché secondo il Governo servirà anche all’Italia

 

 

La legge prevede, sia per gli operatori stranieri che agiscono dal territorio italiano sia per quelli italiani che operano dall’estero, la richiesta di autorizzazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri o al Ministero competente che ha delega in materia.

Sarà l’Agenzia Spaziale Italiana, in primo luogo, ad accertare i requisiti richiesti in ragione della sicurezza e della sostenibilità delle attività. Poi, il COMINT (Comitato Interministeriale sullo Spazio) formalizzerà l’approvazione o il diniego dell’autorizzazione.

Nel frattempo, l’art. 18 del testo introduce la “responsabilità dei danni causati a terzi nell’ambito dell’esercizio dell’autorità spaziale autorizzata”. In pratica, stabilisce l’obbligatorietà del titolo assicurativo di responsabile civile, specificando, inoltre, che “l’operatore è direttamente responsabile dei danni cagionati a terzi in conseguenza delle operazioni spaziali condotte”.

La previsione di un contratto assicurativo è stata osteggiata ed è stata oggetto di numerose critiche dal mondo degli operatori, tanto che il Parlamento è corso ai ripari, approvando un emendamento che prevede maggiore flessibilità nella stipula della polizza.

Ma i punti controversi del disegno di legge, in generale, sono diversi, e così il testo è stato approvato dopo una lunga concertazione tra le forze politiche.

 

 

Leggi anche: Disinformazione, guerra ibrida e ciybersicurezza. Gli allarmi dei Servizi

 

 

Sotto la scure dei deputati di opposizione, in particolare, è finito l’art. 25 del disegno di legge, il quale affida al Ministero di Urso la costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, prevedendo sia satelliti sia costellazioni in orbita geostazionaria bassa e media.

La loro gestione sarà affidata sia a soggetti dell’UE sia del Patto Atlantico, per questo, dati i rapporti privilegiati del governo Meloni con Elon Musk, i parlamentari hanno lanciato l’allarme sul fatto che proprio l’art. 25 consentirebbe a Starlink di accedere alle comunicazioni satellitari in ambiti strategici come la Difesa e le reti diplomatiche.

“Si tratta di un’occasione persa per sostenere la tecnologia italiana”, secondo il deputato del Partito Democratico Claudio Michele Stefanazzi. E di un regalo del governo a Elon Musk, per i deputati di Alleanza Verdi Sinistra.

Accuse cui il ministro Urso ha risposto in questo modo: “Un favore a Musk? Esattamente il contrario“. Intanto, Eva Berneke, CEO della francesce Eutelsat, ha lasciato intendere in un’intervista per Bloomberg che è in atto una trattativa con l’Italia.

Come a dire che, come sull’intelligenza artificiale e sulla cybersicurezza, la questione è geopolitica.

Gaetano De Monte

 

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